La cosa mi inquieta |
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Sono sempre stato un ascoltatore della radio, ad iniziare dalla mattina presto: le cinque- cinque e mezzo; svegliandomi troppo presto accendo la radio per avere notizie e per aiutarmi a rimanere ancora un po’ al caldo del letto, mi faceva compagnia, mi informava dei fatti e nello stesso tempo attraverso uno sguardo impegnato sui fatti della vita dava input per pensare ed aprire la giornata. Non sono mai stato d’accordo su tutto, ma questo non è importante, anzi un pensiero contrario aiuta a focalizzare meglio il proprio. Adesso NO. La Radio Rai ha perso il ritmo e conduttori capaci, i format sono lenti e ripetitivi, lunghi, pieni di inutili parole, un appiattimento incredibile.Ci si ferma su notizie e curiosità (a volte come nelle riviste da parrucchiere) senza approfondimenti riempiendole di "heemm" e mugolii vari o prolungamenti di vocali per perder tempo e trovare cosa leggere; si legge senza seguire la logica del discorso (qualora ci fosse) facendo le pause a fine riga dello scritto piuttosto che seguire la punteggiatura. Insomma un vuoto pieno di parole che non dicono più nulla e quel che è peggio non fanno pensare. Non è sempre così, o meglio non tutte le trasmissioni sono così, ma anche i valenti conduttori che sono rimasti in Rai, dall'esperienza collaudata, hanno perso un po' di smalto, sembra che ci sia una sorta di omologazione quasi una normalizzazione per non smuovere, non far ragionare e se un dibattito sorge viene smorzato, annacquato, deviato ed al colmo troncato. Della TV meglio non parlare. Mi fa specie che chi organizza palinsesti e format pensi che nessuno tra gli ascoltatori se ne accorga e subentri una sorta di assuefazione. Cosa è successo? O cosa sta succedendo? Lo trovo enigmatico ed assolutamente preoccupante: quando le persone sono indotte a non pensare, probabilmente qualche altro prova a sostituirsi al suo pensiero nelle decisioni che contano, la cosa mi inquieta. |